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Museo dei Racconti e Laboratorio Anello Forte

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A volte basta il suono di una voce, perché un muro crolli

Nuto Revelli

Il Museo dei Racconti – le stagioni di Paraloup

Offre una sala esposizioni temporanea e l’allestimento permanente “Le stagioni di Paraloup”, un’installazione multimediale interrattiva, curata dallo studio milanese NEO – Narrative Environment Operas e da Andrea Fenoglio.

Entrando, il visitatore potrà conoscere, attraverso uno schermo touch, le quattro epoche che hanno caratterizzato più significativamente la storia di Paraloup: la fine dell’Ottocento, con le migrazioni alpine, il periodo della Lotta di Liberazione dal nazifascismo, l’epoca dello spopolamento delle Alpi e il ritorno alla vita in montagna di oggi.

Una volta ascoltata l’introduzione della stagione scelta, sullo schermo compaiono diverse domande che il visitatore può porre ai testimoni protagonisti di quelle “stagioni”: a quel punto saranno le voci dei protagonisti, spesso intervistati dallo stesso Nuto Revelli, a rispondere.

Il Museo è a ingresso libero quando la Borgata è aperta. Su prenotazione, è possibile fare una visita guidata al Museo e alla Borgata, con una donazione che andrà a sostegno della Fondazione Nuto Revelli.

Prenota la tua visita guidata e scopri le stagioni Paraloup.

E vogliamo anche che si sappia delle donne partigiane. Siamo sorelle, spose, madri, donne come tutte le donne del mondo. Noi non siamo le vivandiere di un allegro esercito di predoni e avventurieri, ma dividiamo con loro tutti i disagi

Donne partigiane su un giornale clandestino, 1945.

Baita Anello Forte: laboratorio-archivio per la memoria delle donne

La baita “Anello forte: laboratorio-archivio per la memoria delle donne” è uno spazio dedicato alla memoria delle donne resistenti, con video e libri a disposizione del visitatore per raccontare le storie delle donne che vivono o hanno vissuto nelle nostre valli. Un piccolo, ma significativo presidio di memoria femminile nella montagna della Resistenza in cui vorremmo che ogni donna che abita o ha abitato la montagna si sentisse libera di depositare copia di immagini, lettere, diari. L’intento è di custodire queste memorie, frammenti di culture vicine e lontane, e farle rivivere con studi, mostre, pubblicazioni, iniziative sul territorio.

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