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27 settembre 2025 | Convegno internazionale: Resistenze, femminile plurale

“Perché la vita dell’operaio più o meno si vede, si intuisce come gira. La vita del contadino occorre invece scoprirla.
È come una montagna, che più la conosci e più ti accorgi che è impossibile esplorarla tutta”.
Nuto Revelli, L’anello forte, 1985 (introduzione) 

“Solo la montagna ha vissuto abbastanza per comprendere a fondo l’ululato del lupo”
Aldo Leopold, A Sand County almanac, 1949 

“Ah, era meglio nascere una capra che una donna, perché le capre si comandano da sole,
vanno per le rocche, sono libere…”
Nuto Revelli, L’anello forte, 1985 (testimonianza di Maria Einaudi)

Sulla scia del convegno Ecomemoria del 2024, che ha offerto interessanti spunti di riflessione e di ricerca sul tema del paesaggio in rapporto alla crisi ecologica e di come la memoria possa essere patrimonio prezioso per prefigurare scenari di azione, la Fondazione intende proporre per il 2025 un convegno di respiro internazionale dal titolo: Resistenze, femminile plurale: come letteratura e arte segnano una via nel rapporto tra femminile e paesaggio.

A quarant’anni dalla pubblicazione dell’Anello Forte, libro in cui Nuto Revelli raccolse interviste a donne contadine nella montagna spopolata, il convegno si propone di riascoltare quelle testimonianze con un’attenzione particolare al conflitto tra civiltà postindustriale, mondo agricolo e natura.

In quest’ottica, il riferimento alle “resistenze”, pur ispirato (anche dal luogo di Paraloup) alla lotta per la liberazione di cui ricorre l’ottantesimo anniversario, è chiaramente da leggersi in una prospettiva attualizzata rispetto all’azione di presidio che le donne continuano a svolgere nel paesaggio montano nel preservare la memoria e nel coniugarla con riflessioni ecologiche e di innovazione per cercare di trovare un modo per non rinunciare a vivere, abitare, lavorare, creare in montagna.

Il convegno prenderà il via dall’ascolto condiviso delle testimonianze orali delle donne dell’Anello forte presenti nell’archivio digitale della Fondazione per poi avviare ragionamenti su diversi scenari di riflessione, nazionali e internazionali, che ci parlano di altri modi di vivere il contemporaneo, né arcaico, né nostalgico, ma semplicemente attivo e resistente. Un modo che può aprire nuove vie di ricerca e di sopravvivenza.

Dopo una prima sessione di approfondimento delle ricerche che la Fondazione e l’Istituto Cervi portano avanti sul tema delle donne contadine in Italia, il convegno si aprirà, nella seconda parte, a una prospettiva internazionale e saranno presentate esperienze di come l’arte e la letteratura debbano incidere sulla vita sociale nel suo rapporto con la natura, stimolando o raccontando azioni di vera e propria resistenza.

L’intervento dell’antropologa ed editrice Alice Verstraeten è incentrato sulla descrizione del nuovo progetto di rivista Vertiges e analizza a tutto tondo il senso di vertigine nel fare cultura nel contemporaneo. 

La ricerca di Nastassja Martin racconta invece di una forma di resistenza che abbraccia la natura come prima alleata. Martin infatti ha vissuto con un gruppo di persone che, in Kamchatka, di fronte alla caduta dell’URSS ha scelto di tornare alla vita nomade sotto la guida di una sciamana, riconnettendosi con la foresta minacciata da crisi climatica e saccheggio delle risorse primarie.  

Ma se è possibile rinomadizzarsi, e riacquisire la sensibilità di dialogare con forze e tensioni insite nella natura, anche dopo la collettivizzazione sovietica, non lo sarà anche dopo il saccheggio dell’industrializzazione del XX secolo?

I sogni delle donne private della libertà di un carcere del territorio, raccolti da Soledad Nivoli, tradotti da Bianca Chiappino e interpretati in opere autentiche da Anne Boscher, troveranno spazio al fianco delle voci delle donne intervistate da Revelli.

Da un lato attività oniriche che fuggono dalla prigione, la travalicano, la mediano, dall’altra privazioni, rimembranze, ricostruzioni come quella di Francesca Giraudo che parla della madre mai più rivista: “Tu ti ricordi di tua mamma?” – “Mainot, cosa volete che mi ricordi… Quando è andata via avevo sei anni. Mi ricordo come per un sogno.”

Il convegno internazionale si svolgerà, come ormai da tradizione ogni settembre, nella Borgata Paraloup, luogo alpino che nel 1943 vide riunirsi quasi duecento giovani partigiani (fra i primi, quelli appartenenti alla Banda Italia Libera di Giustizia e Libertà) oggi recuperato a nuova vita dalla Fondazione Nuto Revelli, che si propone come laboratorio di cambiamento per un futuro giusto, consapevole e sostenibile attraverso l’attualizzazione della resistenza.

Gli atti del convegno vedranno luce a inizio 2026, che è stato dichiarato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’anno mondiale delle donne in agricoltura.

Programma

Ore 10.00
SALUTI ISTITUZIONALI

Ore 10.30
PRIMA SESSIONE
Dall’ascolto alla ricerca. Le voci delle donne di montagna

Interventi:

  • Diego Mometti, Ascoltare il passato come in un sogno lucido. Ascolto condiviso di alcune testimonianze sonore dall’Archivio Nuto Revelli e indicazioni sulla struttura dei lavori del convegno
  • Antonella TarpinoDall’Ecomemoria all’Anello forte
  • Chiara Visentin, Emilio Sereni e la questione femminile: l’emancipazione, le lotte e il ruolo di Marina Sereni (alias Xenia  Silberberg)
  • Serena AnastasiBeatrice VerriVoci delle donne di montagna di oggi. Il progetto europeo Wecho e le sue eredità verso le giovanissime

Ore 12.30
Dialogo con il pubblico 

Ore 14.30
SECONDA SESSIONE
Sguardi oltralpe. Resistenze femminili internazionali

  • Nastasja MartinSciamane e altre voci femminili: resistenze dei popoli originari ai cambiamenti climatici alle frontiere dei climi estremi
  • Soledad Nivoli e la sua équipe, Sogni dietro le sbarre
  • Alice Verstraeten  – presentazione rivista transalpina Vertiges: vertigini transfrontaliere, vertigini transdisciplinari. Creare un senso comune attorno a una rivista? 
  • Marco RevelliConsiderazioni finali 

Ore 15.45
Dialogo con il pubblico

Ore 16.00
INAUGURAZIONE MOSTRE

Mostra fotografica Anello Forte
presentazione della mostra fotografica di Bruno Murialdo sulle testimoni femminili di Nuto Revelli di prossima inaugurazione a Scrittorincittà 2025.

Mostra multimediale ¿Allende donde estás?
opera d’arte collettiva a partire dall’ultimo discorso di Allende a cura di Diego MomettiPablo Cottet ed Enrique Morales.

Mostra Abitare
opere di Anne Boscher.

Mostra Come guardano i tuoi occhi
di Soledad Nívoli
Saggio fotografico documentario in memoria di Mario Alberto Nívoli, detenuto politico scomparso a Córdoba nel 1977.

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